venerdì 23 dicembre 2011

Santo Natale 2011: il messaggio del Presidente UCEMI nel mondo

Cari amici,

è trascorso un altro anno e siamo di nuovo arrivati al Santo Natale 2012. Dall'alto della mia
veneranda età posso dire che questa festa e la più bella dell'anno ed è quella più intimamente legata
alle famiglie, in particolare quelle degli emigranti.

La prima famiglia che ha sperimentato l'emigrazione è stata quella di Nazaret, formata da Gesù, Giuseppe e Maria.
Essi hanno conosciuto dapprima il trasferimento di Maria e Giuseppe per farsi censire ed è proprio durante questo viaggio che è nato Gesù.
Come gli emigranti di un tempo e gli immigrati di oggi, nemmeno per la Sacra Famiglia c'era spazio per un'accoglienza dignitosa. Il problema dell’accoglienza rimane perciò di viva attualità evangelica: ero forestiero e sono stato accolto dice Gesù nel Vangelo di Matteo (Mt. 25,35).
Nel 2011 in Italia è stato fatto il 15° Censimento della popolazione e abbiamo registrato gli immigranti che vivono, alcuni da diversi anni, in mezzo a noi. Sono residenti in Italia, hanno i figli nati qui, ma non sono cittadini italiani. Una contraddizione perché, a distanza di duemila anni, non c’è spazio per loro, come ai tempi di Gesù!
Poi è stata la volta della fuga in Egitto, simbolo emblematico della Migrantes, perché è proprio da questo avvenimento s’ispira l'impegno della Chiesa a favore delle migrazioni.

Anche ai nostri giorni, molte popolazioni sono costrette a rifugiarsi nell'Occidente, in Europa, per scappare dalle persecuzioni, dalle calamità e dalle carestie. Mi auguro che, come emigranti, sappiate tener sempre presente il dovere dell'accoglienza, il piacere della riconoscenza e la memoria del nostro passato, per affrontare con la dovuta esperienza il futuro che ci attende.
L'Europa in generale e l'Italia in particolare, stanno attraversando un momento molto difficile, pieno di incognite e le grosse problematicità, soprattutto dal punto di vista economico e dell'occupazione. Non dobbiamo però disperarci ma impegnare, ciascuno nel proprio ambito, a concorrere nella ricerca delle soluzioni che consentano di superare questa bufera.
La coesione sociale e l'unico elemento che può consentirci di essere partecipi al grosso sforzo di ricostruzione morale e finanziaria dell'Italia e dell'Europa. Le associazioni, comprese quelle degli emigranti, alle quali noi in Italia dobbiamo aggiungere quella degli immigrati, sono strumenti indispensabili per favorire la coesione sociale.

Tutte le associazioni, compresa l’UCEMI, hanno vissuto con apprensione i vari passaggi parlamentari di questi due ultimi anni, che intendevano comprimere gli spazi dedicati all'associazionismo dell'emigrazione.
Noi non diamo giudizi politici, ma solo valutazioni legate all’interesse dell’emigrazione e anche in questo caso, il giudizio è quantomeno deludente.
Abbiamo assistito a un disegno scellerato, perché s’inseriva in un discorso più vasto di diminuzione degli spazi di rappresentanza riservati agli emigranti, vale a dire la riduzione dei COMITES sia come quantità sia come numero dei componenti, nonché l'eliminazione dalla CGIE dei rappresentanti delle associazioni centrali che si occupano di emigrazione.
Da ultimo, era stata proposta la riduzione dei parlamentari eletti all'estero, passando dagli attuali diciotto a soltanto cinque. In verità non hanno fatto molto per gli emigranti perché presi dalle logiche politiche e non invece svincolati da esse, per rispondere direttamente a chi li ha votati, cioè a voi emigranti.

Tuttavia, pure in presenza di una grave crisi economica, non è possibile che quattro milioni e mezzo di emigranti con passaporto italiano si trovino da un giorno all'altro con una scarsa rappresentanza dei loro interessi civili, sociali e di cittadinanza.
Noi non sappiamo cosa succederà con il nuovo Governo; a tale riguardo speriamo però che le associazioni degli emigranti abbiano maggiore ascolto e che gli emigranti abbiano una rappresentanza, anche in futuro, non inferiore all'attuale.
Per questi motivi d’incertezza abbiamo rimandato momentaneamente le nostre iniziative dirette, in quanto ci siamo affidati all'operato della Consulta Nazionale dell'Emigrazione, attualmente presieduta dal vicepresidente dell’UCEMI, Luigi Papais.
Egli è stato così notevolmente impegnato, poiché ha dovuto seguire da vicino il problema della riduzione degli spazi associativi, cercando di opporsi assieme alle altre associazioni nazionali operanti nel settore a un disegno di annullamento del nostro ruolo di rappresentanti del mondo dell'emigrazione. Naturalmente il suo tempo a disposizione si è ridotto notevolmente. Voi sapete che l’UCEMI, data la mia età, sopravvive grazie al suo impegno in qualità di mio stretto collaboratore, che si definirà con l’assemblea tanto attesa, più volte rinviata, poiché intendiamo apportare delle modifiche statutarie ed allargare la nostra cerchia associativa ad altre realtà con le quali stiamo dialogando.
L'amico Papais a febbraio 2012 andrà finalmente in pensione dalla Regione Friuli Venezia Giulia, compito che lo impegnava non poco, poiché doveva seguire il lavoro, l’UCEMI e la CNE. Tra poco quindi sarà più libero in grado di dare le sue migliori energie per la nostra UCEMI.

Potremo così fare alcune pre-assemblee, una nell'America del Nord e l'altra nell'America Latina, dato che all'Australia abbiamo dedicato parecchie attenzioni in occasione della GMG di Sidney.
Nell'America Latina potremmo dare un aiuto dalla Chiesa locale in preparazione alla GMG del 2013, già programmata in Brasile, mobilitando le nostre associazioni affinché a questa manifestazione molto importante e molto sentita dai giovani si sentano coinvolti anche gli emigranti
di origine italiana. Quindi, prevedo che a metà dell'anno prossimo, potrò finalmente concludere, con
l’assemblea generale, la mia lunga esperienza alla Presidenza dell’UCEMI, in considerazione della mia età che, nonostante la buona salute di cui grazie a Dio godo, non mi consente di operare efficacemente come un tempo.
Penso, cari amici, di avervi spiegato dettagliatamente la nostra attuale condizione associativa, certo che continuerete a operare con l’impegno di sempre a favore degli emigranti italiani nel mondo, secondo l'ispirazione cristiana che ci contraddistingue.

La nostra è una vocazione e un servizio che hanno alle spalle una lunga tradizione, sia di Magistero della Chiesa, sia di presenza disinteressata da vincoli politici o di altra natura, centrata esclusivamente sulla persona umana dei migranti e delle loro famiglie, come ci ricorda anche quest’anno Papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la 98ma Giornata del Migrante e del Rifugiato.

A tutti noi il compito di divulgare questo messaggio e di far conoscere la Dottrina Sociale della Chiesa, un patrimonio che torna utile per superare le difficoltà del momento,come del resto lo è sempre stata. E’ il patrimonio della Chiesa e di conseguenza anche della nostra Associazione, che non si mette perciò contro nessuno, ma che si apre indistintamente a tutti i migranti.
Ringrazio perciò tutti i nostri rappresentanti nelle varie associazioni che operano nel mondo, e assieme ad essi tutti i sacerdoti missionari che lavorano a fianco degli emigranti italiani e di tutti gli emigranti, partendo dal Direttore generale della Migrantes e dei suoi collaboratori.
Spetta a noi laici impegnati il compito di collaborare con i sacerdoti italiani e con quelli delle Chiese di arrivo e di raccogliere il testimone dei sacerdoti italiani che non fossero più avvicendati per causa della scarsità di vocazioni, per fare in modo che l’esperienza ecclesiale degli italiani nel mondo rimanga comunque viva.

Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un lieto Santo Natale e un Buon Anno 2012 che, speriamo, sia un anno di svolta positiva, sotto tutti i punti di vista. Fate quest’augurio anche ai sacerdoti italiani e alle autorità diplomatiche e di rappresentanza, e alle altre associazioni.
Raccomando la consultazione del nostro sito Internet www.ucemi.it, nel quale le nostre tematiche sono costantemente recensite e abbastanza presenti.

Con viva cordialità.

Dott. Adriano Degano
Presidente UCEMI nel Mondo