Suoni, colori e
culture diversi si fondono assieme in un concerto incantevole. “Singing
Together” ospita ogni anno numerosi cori internazionali, che portano sul
palco la musica tradizionale del proprio Paese. Dopo le performance
singole spazio al gran finale, con gli artisti che si uniscono assieme
esibendosi in un’unica “voce”. La 17ª edizione dell’evento organizzato
dal Coro San Marco ha visto la partecipazione di dodici gruppi
internazionali e si è svolto in due date diverse alla Korean
presbyterian church di Toronto (al 67 di Scarsdale Road), davanti a una
platea di ben 700 persone.
Il 14 aprile si sono esibiti la Chinese Canadian Choir di Toronto, il
Coro San Marco, l’Edelweiss Choir (australiano), i Joyful Singers
(gruppo femminile coreano), il Nayiri Armenian Choir of Toronto, la The
Carribean Chorale e il Noor Armenian Children’s Choir. Sabato scorso,
invece, sono saliti sul palco il Coro Italia L’Aquila, la Cro.Arte
Chorale (croata), i Joyful Singers, la Schola Cantorum (tedesca), la St.
Elizabeth Schola Cantorum (ungherese), il Noor Armenian Children’s
Choir e il Tkpc GodStar Children’s Choir.
«Ogni gruppo ha contribuito in modo unico con suoni e colori che
identificano la loro cultura», afferma il maestro Daniele Colla,
direttore del Coro San Marco e fondatore di “Singing Together”. «Oltre
ai cori di adulti - prosegue il direttore -, quest’anno si sono aggiunti
due cori di bambini, che hanno portato una fiammata di gioia e sorriso
agli spettatori per la loro semplicità e vitalità: Il coro Noor e il
TKPC Godstar».
Il pubblico ha applaudito lungamente ogni singola performance. «Il coro
armeno ha presentato come solista Vartan Kaprielian, basso di soli 19
anni con una voce così pastosa e potente: sicuramente ne sentiremo
parlare in futuro nei grandi teatri d’opera del mondo - commenta Colla -
Il coro San Marco ha presentato tre solisti di grande bravura: la
mezzo-soprano Larisa Tiour, la soprano Nadia Gugliotta-Umana e il tenore
Michael Nasato. Di spicco è stata anche la vivacità e la musicalità dei
bambini coreani». Ma i momenti più apprezzati dalla platea sono stati
quelli finali, quando i cori si sono uniti per interpretare “Canadians”
di Yvonne Speck, “Totus Tuus” di Peter Togni, “Hands United in Peace” di
Rothemberg e “Tanzen und Springen” di Hans Leo Hassler. «Abbiamo voluto
commemorare i 400 anni della morte del compositore tedesco Hans Leo
Hassler con il suo madrigal (composizione polifonica sviluppatasi tra il
XIV e il XVII secolo, ndr) a 5 voci, è stato un momento toccante - dice
Colla - Inoltre avevamo ospite in sala la signora Speck, che è salita
sul palco emozionatissima per ringraziare i coristi». I dodici gruppi
corali hanno rappresentato una decina di Paesi, dalla Cina
all’Australia, dalla Corea del Sud all’Italia. Il Belpaese ha avuto come
ambasciatori il Coro San Marco, «con un repertorio classico dei grandi
maestri della musica italiana, da Vivaldi a Verdi, da Rossini a
Puccini», e il Coro Italia l’Aquila, che ha cantato musica
folcloristica. «I due cori si sono integrati molto bene», aggiunge
Daniele Colla. Ora per il Coro San Marco è già tempo di programmare il
futuro. Il prossimo impegno del gruppo italiano sarà il 17 giugno
nell’ambito delle celebrazioni italiane. Poi ci sarà “Le mondial Choral
du Québec” il 30 giugno a Montréal. «Stiamo anche programmando i primi
concerti natalizi, e se riusciamo ad avere degli sponsor vorremmo
produrre un cd, con canzoni come “Tu scendi dalle stelle”», conclude il
maestro Daniele Colla.
Mattia Bello