martedì 5 aprile 2011

9 Aprile: RITIRO SPIRITUALE PER I LAICI DELLE PARROCCHIE ITALIANE


  Sabato 9 aprile, organizzato dalla Commissione Pastorale Italiana e sostenuto dall’UCEMI, si e' tenuto a Toronto un ritiro spirituale per i laici di tutte le parrocchie italiane dell’area di Toronto.
    Nonostante l’accavallamento con altri eventi concomitanti, (come il ritiro dei gruppi di preghiera di Padre Pio in un’altra parte della città), decine e decine sono stati coloro che sono affluiti alla chiesa di St. Jane Frances, in rappresentanza di ben 9 parrocchie delle 15 che di solito partecipano a questo tipo di eventi.
   Ad attenderli, ad animarli, a rafforzarli, e dare loro motivazioni valide per resistere al secolarismo e alle seduzioni che da sempre tentano la Chiesa ( potere, prestigio e ricchezza), c’era don Francesco Armenti, un giovane diacono pugliese venuto appositivamente dall’Italia e che, bisogna dirlo, ha davvero dimostrato di avere il carisma per la guida pastorale.
Don Francesco ha esordito, con una domanda a bruciapelo fatta a tutti i presenti: “Che cosa vuol dire essere cristiani?”
Dopo una breve pausa, prendendo spunto poi dalla lettera che san Paolo ha scritto alla prima comunità da lui fondata, cioè quella dei Filippesi (Fil.2: 5-11), ha continuato: “Essere cristiani vuol dire avere gli stessi sentimenti di Cristo, cioè avere gli stessi sentimenti di quell’uomo-Dio che non si è comportato certo come un sovrano, ma come servo degli uomini, mettendo tutta la sua forza d'amore al loro servizio fino alla morte e per giunta, a una morte infamante, quella della croce.
  In questo vero e proprio rapporto d’amore, ha affermato don Francesco, Dio ci ha amati per primo, “svuotandosi della sua divinità” e accogliendo completamente la nostra umanità, con tutte le nostre debolezze e fragilità.
    Poi don Francesco ha chiesto ancora: Perchè il Figlio di Dio è diventato simile agli uomini? Per amore! - ha soggiunto.Ogni singolo gesto compiuto da Gesù è la dimostrazione massima del suo amore: il Signore si è fatto servo perché i servi si sentano signori, cioè liberi!
    C’è chi oggi va alla ricerca del prodigio, del miracolo, che dev'essere ogni volta sempre più straordinario, - ha ricordato don Francesco - mentre lo “straordinario” esiste già nell’ “ordinario” e consiste appunto in Dio che cerca l'uomo e gli propone continuamente un amore che se accolto lo fa partecipe della stessa vita divina. Fede è lasciarsi amare, essere “afferrati da Cristo”- ha detto- facendone proprie l’umiltà, l’amore, la pace, la riconciliazione e la giustizia.
Ha chiesto poi: “la chiesa e la società, secondo voi, sono due entità completamente separate?”
La chiesa, ha continuato, non è separata dalla società in cui viviamo, ma se noi ci adeguiamo a quelle che sono le dinamiche della società, molto difficilmente potremo sentire questo amore di Dio realizzarsi in noi.
Che cosa vuol dire allora essere santi ? Essere santi vuol dire essere in Cristo, essere “nel mondo ma non del mondo”, vivere una vita differente; vuol dire non vendersi, non essere complici, non scendere a compromessi con nessuno perché, se si guarda bene, in fondo quello che si cerca di colpire oggi è proprio il modello di umanità che Gesù ci ha insegnato con la sua vita. Si tratta allora di dimostrare sempre ed in ogni luogo la differenza cristiana (nella cultura, nella politica, ed in tutti gli altri ambiti) affinchè prevalga il bene comune, attraverso dinamiche di servizio, di solidarietà, di accoglienza , manifestando così in noi quegli attributi che sono propri di Dio (Lc 6,36).
Don Francesco ci ha fatto capire che solo chi è capace di rinnovarsi continuamente può rimanere in sintonia col Dio dei viventi, un Dio sempre nuovo, e che chi non lo fa, non è altro che un “morto che seppellisce altri morti”, il “guardiano della fede” che conosce tutto su Dio, ma che poi non lo sa riconoscere quando gli si presenta davanti. La conoscenza del Signore , ha detto  con enfasi don Francesco, non è nè un fatto intellettuale, nè fisico, ma è soprattutto una questione di cuore: è solo da una grande intimità con Dio che viene la sovraconoscenza.
Più che le novene, i digiuni, i ritualismi e i sacrifici, - ha detto don Francesco - citando anche il profeta Osea (Os 6,6; Mt 9,13), è l’amore vissuto (coi familiari, coi vicini e con tutti) che ci porta alla conoscenza di Dio! Noi siamo i testimoni della potenza della Resurrezione e dell’Amore, della tristezza che può essere vinta per esprimere la gioia e – ha concluso citando Charles de Foucauld – noi siamo capaci di vivere questa gioia! Poi tra canti e preghiere spontanee sono stati onorati il Santissimo e la sua Divina Misericordia. In chiusura P. Amedeo Nardone, ha avuto parole di profonda gratitudine per don Armenti: lo ha conosciuto per la prima volta quest’anno, ma ne e’ nata una grande amicizia, data dall’ essere sintonizzati sulla stessa frequenza spirituale e così – ha detto in uno scherzoso italiese – lo ha già “buccato” (prenotato) per il prossimo anno. A nome di tutti i laici partecipanti devo ringraziare l’IPC: ritiri come questo ci aiutano al cambiamento di coscienza, rendoci consapevoli che esso è possibile; abbiamo imparato che la vera forza, il motore che porta avanti la storia dell’umanità non sta nella forza dei “grandi”, ma nella “potenza dei deboli”. Il fare profetico di don Armenti infine, di quest’uomo dagli occhi profondi e dal cuore grande, ci ha insegnato che, con tutto il nostro ottimismo e creatività,  noi “siamo” la Buona Notizia, noi “siamo” l’annuncio della Resurrezione e del Dio “che viene”.        

L'annuncio originale del ritiro:
      In preparazione della Pasqua

  l’ Italian Pastoral Commission in collaborazione con
l' UCEMI (Unione Cristiana Enti Migranti Italiani)
organizza

Sabato 9 aprile dalle 10am alle3:00pm
  nella  Chiesa St. Jane Frances al 2747 Jane St.

un  RITIRO SPIRITUALE
PER TUTTI I LAICI DELLE PARROCCHIE ITALIANE
guidato da  don Francesco Armenti - giunto direttamente dall'Italia


Partecipazione libera. Ognuno ha cura del proprio pranzo.

Si suggerisce di comunicare subito la propria partecipazione
chiamando l'ufficio della chiesa ospitante (St.Jane Frances) al 416-741-1463 .